Si avvicina il Natale, come vi state preparando? Tra poco farete l’immancabile “albero” pieno di luci, poi magari monterete il presepe in un angolo di casa, addobberete il salotto con stelle e nastrini scintillanti! Poi, magari, seguirete l’Avvento, andrete alla Messa di Mezzanotte la sera della Vigilia e aprirete i doni l’indomani mattina con i familiari in attesa del pranzo e della tombola con i nonni e i cugini!
Se farete almeno una di queste cose, siete sicuramente italiani, o comunque europei e cristiani. Il Natale è di fatto una festa cristiana perché ricorda la nascita di Gesù, imposta il 25 dicembre per sostituire la festa pagana romana dei Saturnali.
Il Natale nel mondo: dal Giappone all’Africa
Ma grazie al risvolto commerciale della festa, il Natale si è diffuso in quasi tutto il mondo al punto che si celebra anche in Paesi che hanno più credi religiosi come il Giappone, ad esempio. Ecco, in questo paese il Natale, per chi non è cristiano, non ha significati solenni. Questo diventa un giorno in cui ci si scambia regali (anche costosi) e in particolare le coppiette si scambiano dolciumi e cioccolata in segno di amore reciproco.
In Russia, in Cina e in molti altri Paesi che provengono dagli ex regimi comunisti il Natale era stato sostituito per decenni dalla “Festa dell’Inverno” e oggi che è tornato ad essere Natale conserva comunque quelle caratteristiche legate più al commercio che al culto: un giorno di festa per scambiarsi doni in compagnia e portare i bimbi a conoscere Shengdan Laoren (l’uomo dei regali) in Cina, oppure Kerstman (nonno gelo, o nonno inverno) in Russia.
In Brasile e in Australia, ma anche in Sud Africa, il natale cade in piena estate e si celebra in spiaggia…mangiando sì in compagnia, ma davanti al barbecue o surfando sulle onde. I regali, però, si aprono lo stesso. Magari non saranno maglioni ma bikini!
Natale, tradizioni nel mondo: Tra lanterne di carta e gatti neri…
In Argentina, Cile, Colombia ma anche in Spagna, il Natale è una festa fatta di cerimonie religiose e buon cibo ma i doni non si aprono. In questi Paesi bisogna attendere “los Reyes” –il giorno dei Re Magi, il 6 gennaio– per scartare i pacchi.
In Messico si addobbano le case con pacchi di carta bucati e trasformati in lanterne e con i gigli sempreverdi.
In Africa, e precisamente in Etiopia, il Natale si celebra il 7 gennaio, vestendosi tutti di bianco e cantando inni a Dio.
E nei Paesi di religione islamica? Ovviamente in Arabia, negli Emirati e nel Nord Africa il Natale non è festa pubblica…ma non è nemmeno vietato, dato che l’islam crede nella figura di Gesù (come profeta) e lo considera un “uomo benedetto”. L’importante è che ognuno celebri il Natale in casa propria, senza cercare di coinvolgere i vicini musulmani.
Tra le tradizioni più folli legate al Natale, nel mondo, troviamo in Islanda “Jolakotturin”, la notte del gatto Jola, che è un micio nero e cattivissimo che sbrana chiunque non abbia ancora fatto il regalo ai propri cari la sera del 24 dicembre!
E in Catalogna, con buona pace di Gesù Bambini e di Babbo Natale…i doni natalizi li porta, o meglio li “espelle” el “Caga Tio” (traduzione: lo zio che fa la cacca!) un tronco di pino dal cui “di dietro” escono i doni!