Sapete perché la città di Ercolano si chiama così?
Perché leggenda vuole che sia stata fondata da Ercole in persona e niente avrebbe potuto distruggere una delle più preziose fatiche dell’eroe greco per eccellenza.
Ma ci riuscì il Vesuvio, invece, nel 79 dopo Cristo. Ercolano infatti subì la stessa sorte di Pompei, anche se agli occhi dei turisti è “meno famosa”.
Per secoli si credette infatti che gli abitanti di Ercolano riuscirono a salvarsi dalla nube piroclastica del vulcano, solo i recenti ritrovamenti di corpi smentiscono la teoria.
Scavi di Ercolano: riemersero da un pozzo
Sulle ceneri della antica Ercolano risorse una città chiamata Rectina, o Resina. E questo nome accompagnò il centro abitato fino ai nostri tempi, fin quando nel 1969 non si decise di tornare al nome originario e glorioso dell’antica città scomparsa.
Antica città che venne riscoperta per caso nel XVIII secolo quando il Principe di Lorena Elbeuf, scavando un pozzo nella sua proprietà di campagna vide riemergere dal suolo oggetti d’uso quotidiano e armi antiche. Da allora si cominciò a scavare alla ricerca di ciò che le ceneri del Vesuvio avevano cancellato.
Le ricerche archeologiche continuarono per tutto il secolo e anche nel successivo, salvo alcune brevi interruzioni, ma occorre aspettare il XX secolo per ottenere un vero e proprio museo all’aperto, come è oggi. Dal 1997 gli scavi di Ercolano sono patrimonio UNESCO.
Conosciamo gli Scavi di Ercolano
Oggi sappiamo che quello che si vede sono soltanto pochi ettari rispetto ai 20 originari di estensione di Ercolano Antica.
Sappiamo che era circondata da mura a secco e che la struttura cittadina era “alla greca” (strade lunghe e dritte, incroci ad angolo retto, una via costiera con accessi diretti al mare).
Gli scavi attualmente visibili sono stati suddivisi in isolati, o “insule”, e sono in tutto sei.
I monumenti più famosi sono: Casa del Genio Tutelare e sulla spiaggia la Casa di Aristide (Insula II), il quartiere termale detto “Casa dell’Albergo” (Insula III), la Casa dell’Atrio a Mosaico e la Casa dell’Alcova (Insula IV), la Casa del Salone Nero (Insula VI). Ma è l’Insula V il settore con più ville da ammirare: Casa del Sacello, Casa del Bicentenario, Casa Sannitica, Casa di Nettuno solo per nominarne alcune. Molto famose anche le terme, la palestra, e il quartiere delle botteghe.
Scavi di Ercolano: orari e biglietti
Trattandosi di un museo a cielo aperto, anche Ercolano aderisce alle campagne culturali e consente l’ingresso gratuito ai propri Scavi ogni prima domenica del mese.
Altrimenti, negli altri giorni dell’anno, si paga un ticket che però ha valenza per l’intera giornata e vi permette di girare tutta l’area archeologica con calma.
Il biglietto di ingresso agli Scavi di Ercolano costa 11 euro (ridotto 5,50) . Gratis la prima domenica di ogni mese.
Gli orari: tutti i giorni dalle ore 8.30 – 17.00 in inverno; dalle ore 8.30 – 19.30 in estate.
CHIUSO il 1° gennaio, 1° maggio, 25 dicembre.
Scavi di Ercolano: come raggiungerli
Si arriva ad Ercolano con collegamenti diretti da Napoli, grazie alla Circumvesuviana che ha una stazione apposita detta “Scavi”.
Se arrivate in aereo fatevi portare dagli Alibus alla stazione centrale di Napoli e da lì prendete la Circumvesuviana. In auto, invece, sulla autostrada A3 l’uscita diretta è quella di Ercolano.