Croazia, 08/08/2016
Caro diario, abbiamo appena lasciato Dubrovnik per raggiungere Zara, ma prima di raggiungere la prossima meta, vogliamo dedicare un’intera giornata al relax in spiaggia. A causa delle nausee da gravidanza (ormai sono alla fine dei terzo mese) abbiamo dovuto annullare la gita in barca alle isole Incoronate, abbiamo deciso di fermarci per un giorno a Vodice.
Arriviamo a Vodice alle ore 13.00 e prima di andare in hotel (prenotato una settimana fa online), andiamo alla ricerca di un ristorante per pranzo.
Camminiamo, camminiamo, tutti i ristoranti sono chiusi, ne troviamo uno vicino alla “spiaggia”, pieno, ma con un tavolino per due che ci sta aspettando. Ci sediamo, leggiamo velocemente il menù e attendiamo il cameriere. Attendiamo 10 minuti, 20 minuti, il cameriere continua a correre per la sala a capo basso facendo finta di non vederci. Lo proviamo a chiamare e dopo 40 minuti di attesa senza risposta decidiamo di andare al supermercato a comprare un bel panino.
La giornata non è iniziata nel migliore dei modi, ma abbiamo ancora tutto il pomeriggio per il relax.
Arriviamo in hotel con l’idea di posare i bagagli e di fare un tuffo in piscina prima di andare in spiaggia. Arriviamo alla reception dove ci aspetta una signora molto gentile con il sorriso stampato in faccia. Sapendo che siamo italiani si cimenta con il suo italiano poco chiaro.
Ci chiede subito quale menù vogliamo per cena e poi ci accompagna in camera. Nel tragitto dalla reception alla camera chiediamo informazioni sulla piscina, ma ci comunica che è chiusa perché il giorno prima hanno avuto il 90% di affluenza e allora e in manutenzione, decidiamo di cambiare nuovamente il nostro programma.
Entriamo in camera e…ci sembra di essere sul set di “hotel da incubo”: pavimento sporco con polvere e capelli ovunque, armadio mezzo distrutto, le prese della corrente staccate con fili a vista, asciugamani giallognoli con dei buchi enormi, l’unica nota positiva il terrazzo.
Ci mettiamo a pulire il pavimento, ma non appena apriamo l’acqua del rubinetto del bagno iniziamo a sentire odore di fogna. Non scegliamo mai hotel lussuosi, ma nemmeno scadenti, comunque non ci demoralizziamo, proviamo a connetterci al wi-fi e…non funziona.
Decidiamo di accendere l’aria condizionata per raffreddare la camera e…non funziona. Furiosi ci dirigiamo alla reception, dove ci aspetta una ragazza (non quella di prima) con uno sguardo mezzo addormentato, riferiamo tutte le problematiche e la sua risposta è: il wi-fi non funziona perché abbiamo il 90% di affluenza e la rete è carica, mentre per l’aria condizionata non sa cosa rispondere, prova a cambiare le batterie.
Nervosi e arrabbiati ci dirigiamo verso la spiaggia per il nostro amato relax. Cerchiamo la spiaggia, ma la nostra amata sabbia non c’è, al suo posto troviamo delle lastre di cemento. Ci sdraiamo a prendere un po’ di sole e dopo pochi minuti inizia ad annuvolarsi il cielo e a piovere. Siamo quindi costretti a tornare nel “bellissimo hotel”.
Nel frattempo è giunta l’ora di cena e noi pensiamo “Dai, ormai la giornata di oggi è andata così, non può esserci di peggio, domani sarà meglio”. Andiamo al ristorante dell’hotel insieme ad altre 4 persone, ci sediamo al tavolo e ci arriva una zuppa tipica del luogo, ma non ci viene servita l’acqua. Arriva la pizza, ma dell’acqua nemmeno l’ombra.
La chiediamo alla cameriera, annuisce e sparisce, la chiediamo al bancone del bar, annuiscono e poi svaniscono. Dopo la pizza arriva l’insalata e niente acqua. Siamo quasi intenzionati a lasciare questo “hotel da incubo”, ma i fulmini e i tuoni cercano di farci pazientare. Con il dolce arriva finalmente l’acqua e noi scappiamo a gambe levate in camera per dimenticare questa brutta giornata.
Per concludere la giornata in bellezza passiamo la notte in bianco perché il letto è un asse di legno, sul soffitto ci sono le stelline che si illuminano e fuori dalla porta ci sono dei ragazzi che schiamazzano.
La mattina seguente corriamo disperati a fare la colazione e sembra di essere in un altro posto: locale colazione carino, pulito, curato, ottimo cibo e personale educato. E noi ci chiediamo: “E’ stato solo un brutto incubo”?
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