Per organizzare un viaggio in Kenya ci si può affidare alla tecnologia: si prenota ogni dettaglio tramite Internet così da gestire tutti i particolari – dal volo alla scelta della sistemazione – come si vuole, all’insegna della massima flessibilità.
Se se ne ha la possibilità, vale la pena di optare per un resort sul mare gestito da italiani, così da evitare qualsiasi problema dal punto di vista della lingua: certo, il rischio è quello di avere a che fare solo con altri turisti italiani, e ciò potrebbe essere non apprezzato da chi preferisce una vacanza all’insegna dell’incontro con altre culture.
Insomma, in base ai propri gusti ognuno può decidere a quale struttura fare riferimento.
Dove alloggiare
In molti strutture ricettive le camere non sono altro che case di dimensioni ridotte caratterizzate dalla presenza dei tetti tipici del posto, realizzati con foglie di cocco e assi di legno, e la peculiare forma a punta.
Ovviamente, è indispensabile ricordare che ci si trova in Africa, il che significa che non ci si deve formalizzare troppo se ci si ritrova alle prese con qualche insetto nel letto o con delle lucertole sulle lenzuola. Facile imbattersi anche in iguane e scimmie, mentre per tenere le zanzare alla larga un letto con il baldacchino è più che sufficiente.
Ciò non toglie che è sempre consigliabile partire mettendo in valigia una o più lozioni contro gli insetti; e a proposito della dotazione da tenere con sé, è essenziale anche una crema solare con protezione elevata per evitare che il viaggio si trasformi in una lotta perenne contro le ustioni e le scottature.
Per evitare brutte sorprese meglio affidarsi all’ospitalità europea, il BLUE BAY di iGrandiViaggi è il Club più prestigioso tra i Villaggi in Kenya, si affaccia sulla splendida spiaggia in sabbia bianca del parco marino di Watamu e offre servizi di alta fascia.
La profilassi antimalarica
Molti turisti tra coloro che partono per il Kenya, o più in generale per l’Africa, decidono di non sottoporsi alla profilassi antimalarica poiché essa viene ritenuta poco efficace: in particolare, i suoi effetti collaterali sarebbero più gravi delle eventuali conseguenze che si patirebbero se si contraesse la malattia.
Sul web si può leggere che la malaria nello Stato kenyano è stata quasi del tutto sconfitta: secondo i dati più recenti essa riguarda solo 1 turista ogni 30mila nel giro di un anno. Il consiglio, comunque, è sempre quello di chiedere informazioni in più al proprio medico di base e affidarsi al parere di un esperto.
Le precauzioni da adottare in Kenya
Detto degli spray indispensabili per la lotta contro le zanzare, in Kenya è importante ricordarsi di bere solo l’acqua fornita in bottiglie chiuse ermeticamente, evitando l’acqua che esce dal rubinetto; sempre al fine di evitare pericolosi e fastidiosi disturbi gastrici e intestinali, è opportuno mangiare tutti i frutti senza buccia. Per altro, i prodotti che vanno per la maggiore in questo senso sono l’ananas e il mango, quindi la tentazione di non sbucciarli non dovrebbe proprio comparire.
Le gite e le escursioni
Tra i compagni di viaggio di una classica vacanza in Kenya ci sono i cosiddetti beach boys: a volte la loro presenza può diventare molto pressante, ma dopo un po’ ci si fa l’abitudine.
Anzi, se si ha qualche necessità contingente il loro aiuto può sempre servire, ovviamente dietro pagamento. Si accontentano di poco, dal momento che il salario richiesto per una giornata intera si aggira attorno ai 10 euro.
In loro compagnia ci si può cimentare in escursioni e gite, anche sotto il pelo dell’acqua, tra granchi e stelle marine: un vero caleidoscopio di colori in grado di regalare sensazioni uniche, complici spiagge in cui la sabbia ha quasi il colore della neve.
I safari
Tra le attività da non perdere nel corso della trasferta kenyana ci sono, ovviamente, i safari, consigliati solo a chi non soffre il mal d’auto: i percorsi da affrontare per raggiungere la savana, infatti, si basano su strade dissestate che mettono a dura prova gli ammortizzatori delle camionette e il benessere dei passeggeri.