La tendenza a recuperare uno stile come quello degli Eighties da tempo si è affacciata nel mondo della moda e del design, e recentemente anche nell’arte dei cocktail, la celebre Milano da bere è tornata a farsi sentire con qualche eco dei celebri drink più ordinati al bancone.
La “mitica” Piña Colada è una delle ricette di cocktail estivi più classici, che impazzavano nei locali e nei bar milanesi già ai primi caldi, e nelle località estive di tutta Europa. Questo drink rappresenta un gusto intenso che porta come base il rum chiaro, esaltato dalla freschezza del succo d’ananas e del cocco.
Il cocktail portoricano, delizia tra rum e frutta
Per prepararlo è necessario seguire le regole del bartending più classico, la sua miscelazione infatti deriva dagli anni Sessanta in cui nelle drink list il rum era di casa e il mix tra dolce e fruttato era molto richiesto nei bar dei tropici. E negli anni Ottanta, anche in Italia arrivò la moda della Piña Colada, inserita nella cocktail list di ogni bar, dalla primavera all’autunno!
Dalla sua presunta nascita a Puerto Rico, il cocktail si diffonde in tutto il mondo, e il suo inventore Don Ramon Portas Mingot è ormai noto a tutti gli esperti bartender e agli studenti che frequentano un corso barman Milano nella speranza di emularlo e trovare una formula cocktail innovativa.
In realtà molti altri indizi danno la sua nascita ben prima, citando sui giornali nei decenni precedenti una bevanda denominata Piña Colada di Cuba, definita “lussuosa e morbida”.
L’ananas (piña) veniva colada ovvero mescolata con altri ingredienti, già ai primi del Novecento e per molti l’inventore della ricetta definitiva fu, invece, Ramon Marrero Perez (Monchito), che la servì come Piña Colada in un convegno del governo di Puerto Rico al Caribe Hotel di San Juan.
Come sia sia, è ormai uno dei cocktail tropicali più noti a livello internazionale, fresco e persistente al palato, armonioso nel suo gusto cremoso e vellutato.
La ricetta originale della Piña Colada
- 4 cl di rum bianco
- 10 cl di succo di ananas
- una fetta di ananas fresca
- 2 cl di latte di cocco (o sciroppo di cocco)
Il cocktail si prepara utilizzando un blender, un frullatore che spezzetta il ghiaccio eseguendo un altissimo numero di giri, in grado di frullare gli ingredienti e creare un drink che si colloca tra il frozen e il cocktail shakerato.
Per i barman più esperti, il succo d’ananas dovrebbe essere frutto di una centrifuga di ananas fresco, quindi decisamente un tocco di stile e gusto che fa la differenza.
Un volta preparata con molto ghiaccio e tutte le componenti, la Piña Colada si versa in un bicchiere a calice, il classico bicchiere da cocktail e si decora con la fetta di ananas.
Le varianti della Piña Colada sono tante, dato che si tratta di un cocktail estivo che può essere modificato con molti succhi di frutta, o frutta fresca.
Fondamentale è che il rum sia chiaro, e nei migliori bar di Milano quello “blanco” portoricano non manca mai.
Tra le varianti, note come cocktail estivi dissetanti, ci sono la Passion Fruit Colada, la Banana Colada, il Blue Hawaiian Colada – quest’ultimo è caratterizzato dal liquore Blue Curaçao, frutto di un lavoro sulle bucce delle arance Laraha dell’isola di Curaçao, aggiunto alla fine del drink per creare un contrasto di colori bluastri e sapori dolciastri.