Ricetta della Torta Dobos

Torta Dobos: ricetta originale e storia del dolce simbolo di Budapest

Considerato uno dei dolci più buoni creati nel 19° secolo, la Torta Dobos o Dobos Torte fu inventata da un famoso pasticcere ungherese Jozsef C. Dobos nel 1884. La torta dobos è un dolce tipico ungherese e forse uno dei più famosi da gustare a Budapest, mi sono innamorata subito di questo dolce anche se è molto calorico, al contempo è anche molto gustoso. Se scegli di preparare la torta Dobos ricetta sono certa che stupirai i tuoi ospiti e amici. Allora sei curioso di scoprire come fare la Torta Dobos? Ecco la ricetta originale ungherese e la sua storia!

Torta Dobos: ricetta originale

torta dobos ricetta

Il dolce in sé non è complesso da fare, ma più che altro prevede una preparazione molto lunga. Infatti il dolce presenta 7 dischi di pasta da cuocere uno alla volta e non bisogna mai tagliarli.

La ricetta di ogni disco di pasta assomiglia ad una specie di pasta biscotto, ma con l’aggiunta del burro. Al centro di ogni strato di pasta va aggiunta una crema al cioccolato creata con una base di ganache, e infine sull’ultimo disco di pasta si versa il caramello per dare la giusta nota croccante alla parte superiore. Ma vediamo insieme gli ingredienti per la torta Dobos.

Ingredienti per 7 basi

  • 7 uova
  • 120 gr. di burro
  • 100 gr.di farina
  • 80 gr. di fecola di patate
  • 210 gr. di zucchero vanigliato

Ingredienti per la crema al cioccolato

  • 500 gr. di cioccolato fondente
  • 200 gr. di panna
  • 300 gr. di burro
  • 300 g. di zucchero vanigliato
  • 50 gr. di cacao in polvere
  • 4 tuorli d’uovo

Per la glassa al caramello

  • 200 gr. di zucchero
  • 80 gr. di acqua

Preparazione della Torta Dobos

La torta Dobos prevede una lunga preparazione, abbastanza macchinosa. Anche se il risultato finale vi ripagherà di tutto il lavoro fatto! Ma vediamo insieme passo dopo passo come preparare la torta dobos!

Basi: 7 dischi di una soffice pasta biscotto

  1. Inizia a separare il bianco dal rosso delle uova, il bianco dev’essere montato a neve, mentre le uova vanno lavorate con lo zucchero vanigliato e poi con il burro, puoi usare il robot da cucina per ottenere un effetto più omogeneo.
  2. Adesso, provvedi a mettere la farina e la fecola di patate con un setaccio all’interno del composto di uova, burro e zucchero. Dopo di ché, miscela il tutto con i bianchi montati a neve.
  3. Questi devono essere inglobati pian piano nell’impasto sino a ottenere un composto morbido, liscio e spumoso.
  4. Per cuocere separatamente ogni disco dovrai creare 7 dischi di carta da forno in teglie da 22 cm. Adesso devi iniziare a cuocere i dischi ad uno a uno, in forno a 180 gradi, statico, per 12 minuti.
  5. Cotti tutti i dischi di pasta biscotto, lasciali raffreddare sul tavolo.

torta dobos ricetta

 

Preparazione della crema

  1. Quindi prendi la panna e mettila in un pentolino a bagno maria.
  2. Aggiungi il cioccolato fondente, e lascia disciogliere il tutto. A parte invece, devi sbattere i rossi d’uovo con lo zucchero e con il burro fuso, infine appena si raffredda la ganache, mescola il tutto insieme e metti la crema nel frigo.
  3. Dopo che i pan di spagna e la crema sono pronti, inizia ad assemblarli, dunque prendi il primo disco e farciscilo con la crema e così via, sino al 6 disco, infatti poi sopra questo dovrai porre  la crema, mentre il settimo disco bisogna tenerlo da parte per renderlo caramelloso.

Preparazione del caramello e glassa esterna

torta dobos ricetta

  1. Metti un pentolino a bagno maria e lascia che l’acqua e lo zucchero formino una sostanza collosa e brunita.
  2. Attenzione a non bruciarlo, e sopratutto a non assaggiarlo o toccarlo, se non vuoi farti venire un’ustione di primo grado.
  3. Una volta pronto, lo devi versare caldo sul settimo strato, e uniformarlo con una spatola.
  4. Prima che diventi croccante con un coltello imburrato, lo devi tagliare in 8 fette, devi farlo velocemente altrimenti si indurisce.
  5. Dopo averlo tagliato in varie fette, successivamente mettile sull’ultimo strato di crema della torta.
  6. Infine, per glassare l’esterno della torta usa la crema del ripieno e infine, metti delle nocciole tritate su tutta la parte esterna della torta.

torta dobos ricetta

Infine, lasciala riposare in frigo, e servine una fetta ai tuoi ospiti!

Torta Dobos: la storia

Questa torta è simbolo della capitale ungherese, infatti il pasticcere Dobos aveva un famoso negozio di pasticceria a Budapest dove preparava sempre nuove prelibatezze per i suoi clienti.

Il negozio del pasticcere era conosciuto, non solo per i suoi dolci, ma anche perché in un periodo in cui il trasporto di alimenti da un posto all’altro era difficile, all’interno della bottega era invece possibile trovare diversi vini e formaggi importati.

Il suo alto profilo a livello nazionale e internazionale, portava il pasticcere ad essere molto conosciuto non solo in Ungheria, ma anche all’estero grazie alla sua partecipazione a diverse mostre culinarie ed eno-gastronomiche.

Proprio grazie alla fama del pasticcere e della sua bottega, quando ideo il dolce e gli diede il suo nome anche questo divenne in poco tempo famoso e conosciuto anche all’estero. Infatti, Dobos aveva portato con sé la ricetta in diversi viaggi esplorativi, e poco dopo la espose anche alla National General Exhibition di Budapest nel 1885, e successivamente lo propose nel suo negozio.

La bontà e particolarità del dolce, fece si che questo arrivasse in poco tempo anche a palazzo, infatti divenne la torta preferita dell’Imperatore e dell’Imperatrice di Ungheria. Dopo l’interesse dei reali, furono sempre più a chiedergli la ricetta, ma il pasticcerie si rifiutò più volte di divulgarla o dare la licenza della ricetta.

Infatti, invece di dare la ricetta ai pasticceri delle grandi capitali europee, Dobos andava in tournée e insegnava personalmente città dopo città come preparare il dolce. Grazie a questo suo tour, riuscì a introdurre la Torta Dobos nelle principali capitali europee.

Infine, ai primi del ‘900 ormai pronto per ritirarsi a vita privata, decise finalmente di consegnare la ricetta non solo a pochi eletti, ma la consegno alla Camera dell’Industria dei confettieri e panettieri di Budapest, dando libero accesso a tutti i membri di utilizzare la ricetta.

La torta Dobos, oggi si trova principalmente a Budapest, ma sono diverse le pasticcerie europee di alto livello che ogni tanto la presentano ancora in menù. Ma come si prepara la torta Dobos?

Dato che non è più un segreto, possiamo divulgarla tranquillamente 😛 Dunque non ti resta che prepararla!

Ti piace la cucina ungherese? Scopri allora anche cosa mangiare a Budapest!

Buon appetito!

Silvia

ravioli cinesi alla piastra

Ravioli Cinesi alla piastra: la ricetta originale

Uno dei piatti simbolici della cucina cinese, conosciuti in tutto il mondo, e preparati praticamente in ogni ristorante orientale del mondo sono i ravioli cinesi alla piastra! La ricetta dei ravioli alla griglia cinesi può essere preparata direttamente a casa! Non c’è bisogno di aspettare il take away o di andare al ristorante per gustare degli ottimi ravioli cinesi alla griglia! Oggi li puoi preparare con noi seguendo una ricetta semplice e golosa.

Se hai voglia di viaggiare ancora un po’ alla scoperta dei sapori della Cina, non perderti l’occasione di preparare i ravioli cinesi alla piastra per te e i tuoi amici, o la tua famiglia.

Ma come preparare i ravioli cinesi alla piastra? Scopriamo insieme la ricetta passo dopo passo!

Ricetta dei ravioli cinesi alla piastra: ingredienti

Vediamo insieme come preparare innanzi tutto la pasta per i ravioli. La pasta è davvero molto semplice da fare ti basteranno:

  • 200 g di farina di tipo 0
  • 200 g di acqua calda a 50°

Una volta pronta la pasta dovrà essere conservata almeno 1 ora in frigo. 

Ingredienti per il ripieno:

  • 2 cucchiai di Salsa di Soia 
  • 1 cucchiaio di aceto di riso
  • 1 cucchiaio di erba cipollina tritata 
  • 1 cucchiaio di semi di sesamo
  • 1 cucchiaino di salsa cinese di peperoncino 
  • 500 g di macinato di maiale
  • 3 spicchi d’aglio 
  • 1 uovo
  • 1 cucchiaio di zenzero fresco 
  • 10 Foglie di cavolo cinese
  • 2 carote 
  • 1 costa di sedano
  • 100 ml di olio vegetale per friggere 
  • 1 lt di acqua

Come preparare i ravioli cinesi alla piastra

ravioli cinesi alla griglia

Per preparare i ravioli cinesi alla piastra devi iniziare dalla pasta: miscela la farina 0 e l’acqua calda a 50° sino a ottenere un impasto morbido. Dopo di ché lascialo a riposare almeno un’ora in frigorifero.

Per preparare il ripieno: 

  1. Prendi una coppa e unisci la salsa di soia, con l’aceto di riso, l’erba cipollina, salsa di peperoncino, semi di sesamo 
  2. Aggiungi la carne di maiale macinata, con l’aglio, l’olio di sesamo e lo zenzero, le carote tritate e una costa di sedano tritata
  3. Aggiungi il cavolo tritato finemente e infine mescola il tutto per ottenere un impasto omogeneo

Pronto il ripieno devi fare i ravioli e cuocerli: 

  1. Crea delle piccole palline con la pasta 
  2. Ora con un mattarello rendi sottile ogni pallina e dagli una forma rotonda
  3. Metti il ripieno al centro e chiudi a metà il raviolo con un po’ d’acqua e infine crea delle piccole pieghe
  4. Pronti i ravioli, prendi una padella e metti dell’acqua, riponi i ravioli e chiudi con un coperchio, facendo cuocerli fino a quando non si consuma il liquido e il vapore creatosi rende morbida la pasta.
  5. Infine, per renderli croccanti bisogna porre in padella dell’olio di semi o di sesamo e lasciar cuocere i ravioli fino a farli dorare, ci vorranno circa 2 minuti per lato

Ora puoi servire i ravioli alla griglia con una miscela di salsa di soia e pasta di peperoncino, solo salsa di soia o con della salsa agrodolce che si può creare con: salsa di soia, zucchero, aceto di riso, un cucchiaino di ketchup e un cucchiaino di zucchero. 

Varianti dei ravioli cinesi alla piastra

I ravioli cinesi alla piastra possono essere preparati anche in altre varianti deliziose e semplici. Oltre che con il macinato di maiale, i ravioli cinesi possono essere conditi con all’interno un composto con gamberetti e verdure. Coloro che invece non amano né la carne né il pesce possono provare i ravioli cinesi alla griglia vegetariani. Questi devono essere preparati con un ripieno a base di verdure come cavolo cinese, cipollotto o porro, carote, sedano, aglio, prezzemolo e una patata bollita se si vuole rendere il tutto più consistente.

Adesso che sai come preparare degli ottimi ravioli alla piastra non ti resta che prepararli e gustarli in una cena dedicata alla Cucina Cinese!

torta di mele morbida

Torta di mele morbida: ricetta completa e idee gustose

La torta di mele morbida è una ricetta deliziosa che risale a diversi secoli fa. Secondo alcune fonti, la prima ricetta della torta di mele ha visto i suoi natali nel 1300 quando dopo un periodo in cui l’arte culinaria aveva visto un decadimento c’è stato un risveglio che ha anticipato un ritorno alla cucina e gastronomia nel periodo rinascimentale.

Esistono davvero tantissime ricette per preparare una torta di mele morbidissima e renderla gustosa, oltre che perfetta sia come dessert dopo pasto sia come dolce per la colazione.

Se ami i dolci alla frutta non devi assolutamente perderti la torta di mele morbida e soffice. 

Ricetta Torta di mele morbida

torta di mele morbida

La ricetta di torta di mele morbida è una ricetta perfetta per i bambini, per prendere il tea nel pomeriggio, per la domenica a pranzo o per la colazione. Insomma, la torta di mele è perfetta in ogni momento. Ma scopriamo insieme come prepararla!

Tempi di Preparazione

PreparazioneCotturaTotale

Ingredienti

  • 1kg di mele
  • 4 uova
  • 160g di zucchero
  • 1 dl di latte
  • 300g di farina per dolci
  • 20g di burro
  • 40g di zucchero a velo
  • 1 limone non trattato
  • 1 bustina di lievito per dolci -(se piace) 1 cucchiaio di cannella in polvere

Se volete preparare la torta di mele morbida senza burro, potete scegliere di sostituire il quantitativo di burro presente nella ricetta, con due cucchiai di olio di semi oppure con due vasetti di yogurt bianco.

Scopri  anche la ricetta originale della Apple Cake>>

Come preparare la torta di mele morbida

  1. Iniziate sbucciando le mele, togliendo il torsolo e affettandole sottili.
  2. Continuate poi sciogliendo la bustina di lievito in 50 ml di latte tiepido.
  3. Aprite le uova, separando albumi da tuorli e mentre mettete da parte i primi lavorate i secondi insieme a 100g di zucchero.
  4. Unite a questo composto il latte (per una torta di mele morbida vegana potete sostituire il latte di vacca con quello di soia) il lievito sciolto nel latte, la farina (setacciata) e parte della buccia del limone grattugiata. Continuate ad amalgamare bene tutto.
  5. Riprendete gli albumi e montateli a neve molto densa, unendovi un cucchiaino di zucchero e riversateli nel precedente composto, lavorando per alcuni minuti così da fondere il tutto in un solo insieme.
  6. A questo punto imburrate la teglia rotonda da 22 cm di diametro, versate sopra il composto spargendolo con cura su tutta la superficie e disponetevi sulla superficie le fette di mela.
  7. Su tutto spolverate con lo zucchero rimasto e infornate (forno caldo, circa 170°) per 30 minuti.
  8. Dopo la cottura, fate raffreddare e cospargete la torta con lo zucchero a velo e, se volete, con la cannella.

La torta morbidissima di mele una volta pronta potrà essere conservata fino a cinque giorni all’interno di una campana di vetro per dolci.

Alcune idee in più

Se vuoi puoi anche versare un primo strato nella tortiera, poi buona parte delle fette di mela, quindi ricoprire con un altro strato di composto e -dopo la cottura- decorare la superficie con le fette di mele rimaste, messe precedentemente a bagno nel limone, infine coprendo tutto con zucchero e/o cannella.

Un’altra idea, al posto della cannella è ricoprire la superficie con gocce di cioccolato per dare un tocco particolare al gusto d’insieme. Se vuoi creare una torta di mele morbidissima ancora più gustosa puoi scegliere anche di aggiungere alla ricetta un vasetto di yogurt bianco senza zucchero.

E a te piace la torta di mele morbidissima? 😀 Faccelo sapere con un commento! 

Alla prossima! 

Silvia

Burro di malga: produzione e uso in cucina per piatti sfiziosi

Una delle eccellenze dell’agricoltura italiana e dei prodotti d’alpeggio è il burro di malga. Durante la stagione estiva la montagna è popolata da pastori e vacche che brucano l’erba felici tra le malghe del bresciano e di tutte le zone che permettono la produzione di questo prodotto unico. Camminando tra le montagne uno degli odori che contraddistingue questo periodo è quello del camino. Perché è sul fuoco che emerge dalle fiamme dei camini che il pastore si dedica alla produzione dei suoi formaggi freschi o da stagionare.

Ma sopratutto, l’erba di cui si nutrono le mucche che transitano nelle malghe offre un altro prodotto prezioso: il burro il malga. Un prodotto non semplice da trovare, specie nel momento in cui non si vive nelle vicinanze del bresciano e non si ha la possibilità di raggiungere i pastori. Un prodotto unico, che grazie ad alcuni e-commerce, oggi, può raggiungere qualunque cucina.

Io ho ordinato il mio burro di malga su Bbuono.it. Prodotto con il quale ho potuto assaporare e provare alcuni dei piatti che vi proporrò anche in questa mia guida. Ma prima vediamo come viene prodotto il burro di malga.

Come viene prodotto il burro di malga

Burro di MalgaIl burro di malga deriva dalla lavorazione della panna, che nella tradizione di queste zone s’ottiene per affioramento di tipo naturale. Il latte munto la sera viene lasciato poi riposare all’interno di vasche refrigerate. Durante la notte, così, la componente grassa raggiunge in modo naturale la superficie creando un’ottimo strato di panna che galleggia sul latte.

 

La panna viene così trasferita all’interno della zangola. Lo strumento serve a sbattere la crema per indurre il processo della burrificazione. Che permette l’agglomerazione del grasso in un’unica forma e la separazione del liquido, il latticello. Dopo essere stato zangolato, il burro viene lavato con l’acqua fredda e impastato.

In questo modo si aiuta la fuoriuscita dell’eventuale latticello in eccesso, ottenendo un prodotto omogeneo. Infine, l’impasto viene messo in stampi di legno intagliati per dargli la forma del classico panetto di burro. Il burro di malga ha un sapore intenso, un profumo unico e un colorito giallognolo che lo contraddistingue da quello che si compra abitualmente nei supermercati.

Piatti da provare con il burro di malga

Come accennato, il burro di malga offre la possibilità di preparare piatti deliziosi che riprendono le tradizioni culinarie della zona in cui questo viene prodotto. Alcuni dei piatti che mi sono divertita a preparare con l’oro della montagna sono: 

Gli gnocchi di malga: una ricetta tipica della tradizione montanara. Questi sono un piatto semplice e al contempo gustoso. Il piatto risale proprio alle preparazioni culinarie dei contadini che durante l’estate, dopo aver preparato il burro e dopo una giornata di lavoro avevano bisogno di un piatto sostanzioso. La ricetta è semplicissima. Per gli gnocchi un composto di acqua e farina da miscelare con un po’ di sale, da bollire poi in acqua salata. Per il condimento burro di malga, salvia e a piacere del grana grattugiato.

Canederli con speck e burro di malga: mi sposto in trentino alto adige, per un piatto della tradizione che apprezzo particolarmente. I canederli vengono preparati con pane raffermo, formaggio, uova, sale, pepe ed erba cipollina. Dopo di ché formate delle palline vengono bollite e infine condite in padella con del burro fuso di malga e speck croccante.

Ravioli con burro di malga: infine, non possono mancare tra le ricette deliziose con questo prodotto i ravioli con il burro di malga. Io ho condito i miei ravioli con ricotta ed erbette di stagione. Dopo di ché li ho bolliti e infine fatti dorare in padella con il burro di malga e una spolverata di parmigiano.

Il burro di malga non è solo il protagonista assoluto di primi piatti deliziosi. Ma la sua consistenza e sapore si adattano anche alle preparazioni dolci come i biscotti al burro di malga (perfetti per la colazione o la merenda). Oppure per la preparazione di soffici ciambelle, per condire i pancake o per del semplice pane nero con burro e marmellata. 

Insomma, il burro di malga è una prelibatezza che chi non abita nelle zone d’alpeggio non può sfortunatamente avere la gioia di comprare ogni settimana. Ma se come me volete provare prodotti italiani nuovi e di qualità non lasciatevi fermare dalle distanze geografiche! 

E tu hai mai provato il burro di malga o un formaggio d’alpeggio?

Fammelo sapere nei commenti 🙂

Alla prossima,

Silvia

sushi

Dove provare i piatti autentici della cucina giapponese durante un viaggio in Giappone?

Sushi come volete e dove volete, ma quello autentico, col sapore vero, lo trovate solo in Giappone. Lo stesso vale per qualsiasi altra specialità, che ormai si trova ovunque nel mondo ma che conserva i sapori genuini soltanto se preparata in veri ristoranti giapponesi nelle città del Sol Levante. 

Se andrete in vacanza a Tokyo, Kyoto, Nagasaki, Osaka … andate a cercare quelle trattorie tipiche in cui servono i pasti sul fornello caldo davanti ai vostri occhi. Oppure cercate i veri ristoranti di ramen e di sushi.

Alcuni dei migliori ristoranti del quartiere di Ginza, a Tokyo, ad esempio sono specializzati in ramen. A Kobe troverete le migliori costolette di maiale, così come le crepes Issen vengono esaltate nelle cucine di Kyoto, e così via. Non resta che organizzare un tour prendendo come punti di riferimento, oltre ai monumenti, anche le più famose bontà locali.

Il fantastico Onigiri di Tsukiji

Lo Onigiri è lo street food tipico giapponese: un mucchietto di riso a forma di arancina, avvolto in una foglia di alga Nori e ripieno di pesce e verdure. Si può consumare al volo, anche in piedi, oppure nel piatto. Uno dei luoghi migliori in cui assaggiarlo è il mercato del pesce, ovunque in Giappone. Ma il mercato di Tsukiji (Tokyo) è tra i più famosi per questa specialità.

L’Okonomiyaki

La portentosa frittata gigante giapponese, a base di verdure, spezie e carne di ogni tipo – con in più l’aggiunta di uova – è uno dei piatti più appetitosi del Paese. Le sue origini sarebbero di Osaka, ma oggi i migliori ristoranti in cui potete gustarlo si trovano a Shinjuku (Tokyo) e a Kyoto. Spesso al cliente viene riservato l’onore di “rigirare la frittata” sul fornello ardente!

Oden, il piatto invernale

Nelle lunghe serate fredde del nord del Giappone nulla è meglio di un Oden (o Uden, a seconda dei dialetti regionali): uno spiedino di verdure e pesce immersi in un caldo brodo saporito. Non ha una vera “patria” questo delizioso piatto, infatti lo trovate ovunque molto ben cucinato. Il mercato coperto di Kanazawa però vanta una tradizione che lo rende tra i migliori del Giappone.

I Ramen di Ginza

ramen

I ramen – gli spaghettini di riso in brodo, arricchiti da carne o pesce, verdure, spezie e uova – sono il piatto nazionale giapponese. Viene cucinato benissimo in ogni locale del Paese ma Tokyo detiene uno dei record assoluti per questa specialità. In particolare potrete gustare questa specialità in alcuni dei migliori ristoranti del quartiere di Ginza a Tokyo. I prezzi sono un po’ cari ma non trascendentali. Se non doveste trovar posto tra i (tanti) locali di Ginza, niente paura. Anche Osaka vanta qualche ottimo locale di ramen.

Il regno del Sushi

Ovviamente non mancherà un assaggio di sushi. Quello vero, autentico, il migliore! Pesce – a volte crudo a volte al vapore – con alga Nori e salsine di accompagnamento ormai famoso in tutto il mondo e che ogni giapponese sa cucinare divinamente. Non esiste un vero e proprio locale “migliore di altri”, ma a Tokyo sicuramente la scelta è molto ampia. Vi consigliamo comunque di provare il sushi freschissimo venduto presso i mercati del pesce di ogni città.

Torretta esotica di gamberi e avocado: una ricetta sfiziosa da preparare in 10 minuti

Quando le giornate si fanno uggiose e le temperature si abbassano, non c’è niente di meglio che pensare all’estate e portare in tavola un piatto che ne racconti profumi e colori e che faccia volare l’immaginazione lontano, a quei paesi esotici e baciati dal sole dove vorremmo scappare tutti.

Per questo ti proponiamo una ricetta facile e veloce – per prepararla bastano 12 minuti – ma anche gustosa e salutare grazie al mix equilibrato di pesce -fonte di proteine, sali minerali, acidi grassi polinsaturi e omega 3- e frutta, che regala freschezza all’insieme oltre a fornire nutrienti essenziali per l’organismo.

Perfetta per il brunch della domenica o per un pranzo leggero con le amiche, la Torretta esotica di gamberi e avocado è anche un ottimo antipasto per aprire un menu a base di pesce, come potrebbe essere quello della vigilia di Natale, senza appesantire i commensali. Dunque cosa aspetti a rimboccarti le maniche?

Ingredienti per 4 persone

  • n.4 avocado Hass Battaglio
  • n.2 pompelmi rosa
  • n.40 gamberi
  • n.10 fette grandi di salmone affumicato
  • n.1 limone
  • q.b. olio extra vergine di oliva
  • q.b. sale e pepe nero
  • q.b. glassa di aceto balsamico
  • fiori eduli (facoltativo)

Procedimento

  1. Per prima cosa prepara gli ingredienti: taglia gli avocado a fette non troppo sottili e irrorale con il succo di limone per preservarne il colore; pelare al vivo i pompelmi rosa e tagliali a fette di circa 3 mm, pulisci igamberi e adagiare sul piano di lavoro le fette di salmone.
  2. Spadella i gamberi a fiamma vivace in una padella antiaderente unta con pochissimo olio; aggiungi un pizzico di sale e pepe e tagliali a metà nel senso della lunghezza, ad eccezione di 4 che dovranno avere anche la testa e che dovrai tenere da parte per la decorazione dei piatti.
  3. Componi i singoli piatti alternando gli ingredienti a strati: prima le fette di avocado, poi il salmone, le fette di pompelmo rosa e i gamberi, sino a terminarli tutti.
  4. Condisci con sale, pepe, un filo d’olio e.v.o. e qualche goccia di glassa di aceto balsamico; termina la decorazione con i gamberi interi e qualche fiore, se li gradisci, e porta subito in tavola.

Avocado in pillole

Dal sito Avocado and Friends è possibile reperire tutte le informazioni su questo gustoso frutto. L’avocado è il frutto di una pianta originaria del Centro America che poi è stata diffusa in altre aree tropicali.

Ne esistono, quindi, molteplici varietà, anche se la più pregiata è la Hass, coltivata prevalentemente in Perù, Messico e Cile: ha le dimensioni di una pera e la buccia rugosa di color verde scuro che diventa marrone-nera a maturazione.

La polpa ha una consistenza burrosa e un sapore delicato -con aroma e retrogusto nocciolati- ed è estremamente ricca dal dal punto di vista organolettico: è, infatti, un’eccellente fonte di fibre alimentari e di vitamine B5 e B6, apporta un buon contenuto di vitamine K, E, C, di potassio e di altri minerali come ferro, rame, magnesio e manganese.

La maggior parte dell’energia (160 kcal ogni 100 grammi) deriva dai grassi monoinsaturi –acidi oleico e palmitoleico– e polinsaturi omega-6, come l’acido linoleico, che contiene; mentre il basso contenuto di zucchero lo rende un alimento versatile in cucina, tanto per la preparazione di piatti dolci che salati.

Come tagliare l’avocado

Con un coltello grande, taglia a metà l’avocado per il senso della lunghezza. Prendi il frutto tra le mani e ruota con decisione le due metà del frutto finché non senti che si sono staccate dal nocciolo. Rimuovi il nocciolo infilzandolo delicatamente con un coltello per poi estrarlo, oppure scavando tutto intorno con un cucchiaio.

Taglia l’avocado a cubetti: incidi la polpa in verticale e poi in orizzontale, quindi con un cucchiaio scava nella polpa per liberare i cubetti dalla buccia.

Se, invece, preferisci affettarlo, posiziona ciascuna metà con la parte convessa verso l’alto e procedi con un coltello ben affilato, sempre nel senso della lunghezza.

brownies ricetta originale

Brownies ricetta originale americana. Un dolce al cioccolato che conquista tutti!

I brownies al cioccolato sono una ricetta semplice da realizzare ma sopratutto ideale per grandi e bambini. Insomma, tutti adorano questi quadratini al cioccolato morbidi con una superficie leggermente croccante.

I brownies sono una ricetta tipica americana, preparata spesso però anche in altre nazioni come l’Inghilterra, la preparazione non richiede più di 20 minuti, e poi basta una mezz’oretta per la cottura.

Quindi in meno di un’ora avrai preparato i brownies americani, ideali per deliziare il palato della tua famiglia o dei tuoi ospiti. Oppure per fare un salto negli Stati Uniti, e ricordare la loro bontà e fragranza!

Cosa e dove mangiare a Roma: alla scoperta di locali e piatti gustosi

Roma non è solo la capitale della nostra amatissima patria, ma è anche una città dove è possibile trovare locali che offrono il meglio della ristorazione italiana. Certo trovarli non è semplice, se non si è pratici della città, si rischia di finire in una trappola per turisti, situazione non particolarmente entusiasmante, specie se si desidera davvero mangiare bene.

Ma cosa si può mangiare a Roma? Naturalmente la città offre ogni tipo di cucina da quella romana DOC con piatti come l’amatriciana e la carbonara, sino a superbe pizze napoletane o romane, non mancano poi i locali che ti danno la possibilità di mangiare asiatico, cinese, marocchino, o di assaggiare la famosa cucina ebraico-romanesca.

Viaggio nella cucina Thai con ricette autentiche da nord a sud

La Thailandia è famosa nel mondo per la sua cucina appetitosa. L’essenza del cibo tailandese consiste nell’equilibrio cioè raggiungere la perfetta armonia tra dolce, acido, piccante e salato. Pungenti erbe fresche, come la citronella e il galangal, attenuano le spezie più forti, mentre le salse sono temperate con zuccheri e compensate da elementi con acidità, come il limone ed il lime.

Invece di essere servito in più portate, un pasto tailandese viene presentato tutto in una volta, in modo che gli ospiti possano godere il mix di sapori contrastanti.

Il riso è parte integrante di ogni pasto; tale è il ruolo che la sua coltivazione ha avuto sullo sviluppo del paese che un pasto tailandese senza riso è impensabile. In genere sul tavolo ci saranno anche le zuppe, un paio di curry e alcuni contorni. Con la bella varietà di frutti tropicali disponibili in Thailandia, la frutta è molto popolare per il dessert, ma c’è anche una grande varietà di dolci tailandesi colorati.

tipi di aceto

Tipi di aceto: tutto quello non sapevate! I segreti del condimento

Il primo che ha assaggiato questo condimento sicuramente avrà pensato, disperato, di aver rovinato un ottimo vino. Quel liquido aspro, acido, terribile in gola non poteva essere niente di buono…invece aveva appena regalato al mondo l’aceto. La trasformazione chimica data dall’azione dei batteri Acetobacter Gram-negativi sul vino, sul succo di mele, sulla birra, sul riso e sul miele produce sì un liquido in apparenza sgradevole ma utilissimo e, per chi se ne intende, anche “saporito”.

Per ottenere l’aceto bisogna aggiungere la massa gelatinosa batterica detta “madre” al liquido che si vuole “inacidire”. Questo, viene poi filtrato e ripulito dai residui per essere consegnato, puro, alle nostre tavole allo scopo di dar sapore e quel guizzo in più a insalate, carni, pasta e salse!

Dire “aceto” è riduttivo. Infatti, in Italia esistono delle leggi emanate nel 1965 e nel 2006, per stabilire quanti e quali liquidi fossero degni di questo nome. In realtà esistono vari tipi di aceto, alcuni del tutto sconosciuti anche a chi ama la cucina. Ma quanti tipi di aceto esistono precisamente? Scopriamolo insieme!

Tipi di Aceto: quali sono i più utilizzati in Italia?

tipi di aceto

Noi, conosciamo e usiamo, tutti l’aceto di vino bianco o rosso, che si fa fermentare in contenitori di legno. Molto utilizzato anche l’aceto di mele, derivato dalla fermentazione acida del mosto di mele o del sidro. Nel tempo all’aceto di mele sono state affibbiate anche diverse proprietà benefiche. Acqua e aceto di mele, bevuti la mattina infatti, sembrerebbero accelerare il metabolismo e migliorare le funzioni dell’intestino.

Tra i tipi di aceto più famosi in Italia c’è l’aceto balsamico. Questo tipo di aceto deriva dal mosto di vino, ma per ottenerlo vengono eseguiti procedimenti diversi, rispetto a quello di vino. La lavorazione dell’aceto balsamico prevede una cottura a fuoco diretto, quando il composto è ancora ricco di zuccheri e poi avviene una lenta evaporazione all’interno delle botti aperte.

Il risultato è quella densità che nessun altro aceto possiede e quel gusto di fatto meno aggressivo che si può adattare anche ai dolci o a piatti molto delicati. Tra i vari tipi di aceto balsamico, il più pregiato è l’Aceto Balsamico di Modena DOP, un prodotto di origine controllata protetta e tra i più esportati nel mondo. L’aceto balsamico di Modena è pregiato e alcune bottiglie possono costare anche 50 euro al litro!

Tipi di Aceto: dal gusto esotico

Oltre all’aceto di mele esiste anche quello realizzato con le pere che derivato dalla fermentazione di questi frutti e cambia sapore in base al tipo di pera utilizzata.

Tra i tipi di aceto più antichi c’è quello realizzato dal miele. Forse oggi, non lo conosciamo e apprezziamo, ma nel medioevo quando l’idromele (la bevanda derivata dal miele) andava per la maggiore, l’aceto derivato dal miele era tra i migliori sul mercato.

Infine, un aceto molto amato in Cina e in Giappone e ormai frequentemente utilizzato anche in Italia, è l’aceto di riso. L’aceto di riso, si utilizza per aromatizzare innumerevoli piatti della cucina cinese, come gli involtini primavera o il maiale in agrodolce. In Giappone, l’aceto di riso è necessario per preparare il riso per il sushi, gli urumaki e tutte le altre preparazioni a base di riso sia dolci sia salate.

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Infine, per chi assapora piatti di classe e a base di caviale e champagne, è abituato a condire tali prelibatezze con il Sopraffino. Quest’aceto è ricavato dall’invecchiamento del mosto crudo di uve pregiate, come quelle del Cabernet Sauvignon, Raboso e Merlot!

Altri tipi di Aceto elenco: scopriamoli tutti!

Dopo avervi citato tra i più importanti e conosciuti tipi di Aceto, ecco quelli meno noti ma comunque ideali per condire in modo unico i propri piatti!

Aceto di birra o malto: quest’aceto viene realizzato grazie al maltaggio che permette la trasformazione dell’amido in maltosio. Quando si ottiene il maltosio, entra in atto la fermentazione della birra, che poi viene fatta invecchiare sino a quando non si ottiene l’aceto.

Aceto di cocco: questo lo s’impiega principalmente nella cucina Indiana e asiatica. Questo aceto è leggermente meno fluido e più setoso di quello normale e viene prodotto dalla linfa contenuta nella palma da cocco.

Aceto al frutto della passione: questo è conosciuto per la sua consistenza densa e per il sapore fruttato che dà un sentore agrodolce ai piatti che si condiscono.

Aceto di canna: questo è prodotto attraverso il succo che fuoriesce dalle canne da zucchero e viene molto utilizzato negli States, in Francia e principalmente nelle Filippine.

Infine, un tipo di aceto molto usato nella cucina mediorientale, principe tra i condimenti della cucina Turca è certamente quello all’uva passa. Questo si distingue dagli altri per le sue note aromatiche e al contempo dolci.

Infine, per chi cerca un sapore particolare, esistono anche gli aceti aromatizzati ai frutti di bosco, all’origano e al timo!

Speriamo che tu abbia trovato interessante questo piccolo excursus tra i vari tipi di aceto presenti nel mondo 🙂 Lascia un commento e facci sapere quale tipi di aceto hai già provato e quale vorresti assaggiare!

Alla prossima! 🙂